12 aprile 2012

Lo scheletro della balena...



"Nella mia fantasia di bambino sembra proprio lo scheletro di una balena. Ora che la guardo, al termine della giornata di fatica, risate, tensioni e goliardie, nervosismi e piacevoli sfotto' mi piace l'idea di accoccolarmici dentro, esattamente come in un ventre e cullare le mie piccole rilfessioni.

Giocare è una cosa seria, attraverso di esso i bambini, e non solo loro, sperimentano fisicamente il contatto e la relazione con gli altri.
Certo non è facile vincere l'imbarazzo e lasciarsi andare, ma come in ogni percorso di costruzione  di oggetti, di serre, di relazioni, l'impegno e la fatica sono passaggi imprescindibili.

Da un sentimento nasce un idea, da un idea nasce un' azione.
Ecco perchè tengo tanto a coltivare sentimenti accanto ai rapanelli.
La riprova sta nel fatto che da una traballante struttura fatta di idee poco chiare, grazie all'intuizione ingegneristica e relazionale di Raffaele, è nata la nostra balena.

Perchè nell'orto come nella vita, ad un certo punto colui che ha l'intuizione ha il dovere di prendere per mano gli altri e dire : " andiamo di là, quella è la strada".
A noi tocca il compito di fidarsi, accettare la via e percorrerla mano nella mano con chi abbiamo accanto.
Mani in quelle mani che abbiamo toccato, accarezzato nel gioco e che abbiamo stretto lavorando fianco fianco.
Passo dopo passo fino alla meta.

Ruggero  "

«il più piccolo degli orti è esso stesso compendio dell’intero Pianeta, una metafora tessuta da fibre vegetali, terra e acqua che ci insegna un modo responsabile di vivere il palcoscenico più grande, quello fatto di fiumi, montagne, mari, pianure. L’orto dona una visione privilegiata a chi lo coltiva. Serenità e una spolverata di saggezza. Così percorriamo le geometrie di ortaggi e ne usciamo pronti per affrontare le noie quotidiane»


                                                                                                                          Devis Bonanni